Uno studio di fase II documenta interessante attività (e non trascurabile tossicità) di erdafitinib, farmaco target, nei casi selezionati per la presenza di alterazioni di FGFR. Risultati preliminari, ma tanto promettenti da meritare le pagine del NEJM.
In questo numero: Salami M, et al. The A.L.A.N. score identifies prognostic classes in advanced biliary cancer patients receiving first-line chemotherapy. Eur J Cancer 2019;117:84-90. Abstract
Attraverso una revisione sistematica/meta-analisi è stato possibile analizzare il valore predittivo della risposta alla terapia anti-PD-1/PD-L1. Una bella competizione, scopriamo chi vince la partita ma il campionato è ancora lungo.
L'auspicato aumento della chance di guarigione pone nuove sfide. Un punto importante nel "suvivorship care plan" è la gestione del timore della recidiva della neoplasia, causa di distress emotivo che guida comportamenti non sempre salutari.
Se sono immuno-coniugati, hanno promesso di agire essi stessi come agenti terapeutici e, al contempo, di condurre in sede tumorale altre terapie. In tal modo, si assiste a un potenziamento della target therapy che, talora, sembra funzionare anche quando il target è poco espresso.
Due studi di fase II, pubblicati simultaneamente su JAMA Oncology, hanno testato la combinazione di trattamento locale (come la radioterapia stereotassica) e immunoterapia in pazienti con carcinoma polmonare avanzato. L’interesse per la potenziale sinergia rimane alto.