L'indicazione alla chemioterapia adiuvante è oggi decisa in base allo stadio: raccomandata negli stadi II e IIIA, non negli stadi I. Ma anche pazienti in stadio precoce possono recidivare: uno score prognostico, recentemente validato, potrebbe caratterizzare meglio la prognosi.
Ad ora irrisolto il quesito se sia meglio operare la neoplasia primitiva colorettale in presenza di metastasi epatiche non resecabili ovvero sia preferibile non effettuare l'intervento. Uno studio retrospettivo francese tenta di rispondere alla domanda.
Il dolore è uno dei sintomi più frequenti nei pazienti affetti da tumore, ed è quello con maggior ripercussione sulla qualità di vita. Come viene trattato? Una revisione della letteratura ci dice che la qualità del trattamento è migliorata rispetto ad anni fa, ma c'è ancora molto da fare!
E' noto il diabete sia un fattore di rischio per la genesi di neoplasia pancreatica. Ora, dai risultati di un recente studio, scopriamo che nei pazienti con diabete diagnosticato da oltre 5 anni l'adenocarcinoma del pancreas potrebbe anche avere un andamento più aggressivo.
Il 2005 è l'anno della svolta. Si afferma l'efficacia del trastuzumab in combinazione con la chemioterapia per il trattamento adiuvante del carcinoma mammario HER2 positivo. Da allora, nessuna smentita. Soltanto conferme rassicuranti.
Gli studi negativi, si sa, impiegano più tempo ad esser pubblicati... Lo studio randomizzato che confrontava amrubicina e topotecan come seconda linea dei pazienti con microcitoma, completato nel 2010, viene pubblicato ora su JCO... L'ennesima delusione in questo setting!