L’HOPA (Hematology Oncology Pharmacy Association) non solo riconosce la possibilità di “arrotondare” il dosaggio della prescrizione di farmaci antitumorali, ma la incoraggia, confermando che il dose-rounding permette elevati risparmi a isorisorse e senza compromettere l’efficacia dei trattamenti.
Quando un carcinoma mammario recidiva a livello loco-regionale, qual è la probabilità che siano presenti metastasi a distanza? È utile effettuare un nuovo bilancio di estensione?
Tutto è relativo: ragionevolmente le sigarette elettroniche fanno meno male delle sigarette tradizionali, ma sono comunque dannose, come dimostra uno studio su modelli animali pubblicato sulla rivista PNAS. La morale è sempre quella: meglio non fumare!
Pubblicata la seconda parte dello studio CheckMate-142 in cui pazienti con neoplasia colorettale avanzata e pretrattata con instabilità dei microsatelliti ricevono immunoterapia. Nivolumab e ipilimumab, nello specifico. La promessa è mantenuta: attività notevole, poche tossicità, ma costi non trascurabili.
Dietro alla semplice diagnosi di carcinoma mammario "triple negative" si nascondono profili molecolari distinti. A ciascuno di essi corrispondono comportamenti clinici e sensibilità terapeutiche differenti. La targeted therapy arriva anche per queste forme tumorali: è una promessa.
Dopo un simpatico articolo pubblicato su BMJ nel 2003, spesso si prende il paracadute come esempio di un trattamento di cui è superfluo provare l’efficacia in studi randomizzati… Ma spesso il paragone è improprio: in medicina, ahimé, i paracadute sono pochi!
Lo shock settico è una complicazione infrequente nei pazienti oncologici, ma potenzialmente fatale. Gli autori si interrogano riguardo sulla reale efficacia dei glucocorticoidi, spesso usati nella pratica clinica, nel ridurne la mortalità.