Pubblicato su JAMA lo studio cinese FRESCO che ha testato il fruquintinib - un nuovo inibitore dell'angiogenesi - in pazienti pretrattati per carcinoma del colon avanzato. L'estate si preannuncia rovente.
Otto centri italiani hanno contribuito al TRend, espressione della ricerca accademica indipendente sul carcinoma mammario. Con l’augurio che il trend si confermi tale.
Un interessante studio ha analizzato l’eterogeneità delle caratteristiche molecolari tra sedi diverse degli stessi tumori, in pazienti che non avevano ricevuto alcun trattamento: la comprensione dell’eterogeneità si conferma la vera sfida per il progresso terapeutico.
Intrigante questo report di uno studio di fase I: in un tumore dove quasi tutto fallisce, sembrava promettente la strategia di associare il blocco dell'angiogenesi ramucirumab) con quello dell'immunoterapia pembrolizumab). Ma i risultati?
Lo studio Monaleesa-3 aggiunge evidenza clinico-scientifica al capitolo della terapia del carcinoma mammario luminale in stadio avanzato. La combinazione ribociclib/fulvestrant risulta efficace sia in prima che seconda linea di trattamento.
Una survey condotta in Inghilterra documenta un’elevata diffusione di convinzioni prive di fondamento scientifico: è importante che l’attenzione della popolazione venga richiamata sui fattori di rischio noti, invece che su leggende metropolitane.
Pembrolizumab non migliora la sopravvivenza di pazienti pretrattati per adenocarcinoma gastrico, secondo il report di Lancet. Problema di strategia, di farmaco o di selezione?