Uno studio condotto su una casistica del MD Anderson Cancer Center ha valutato il rischio di sviluppare metastasi encefaliche in pazienti con diagnosi di carcinoma mammario invasivo portatrici di mutazione germinale di BRCA (gBRCA1/2). Inoltre, è stato analizzato l’impatto del coinvolgimento encefalico sulla sopravvivenza.
Un’analisi realizzata grazie ad una collaborazione internazionale descrive, per 8 tipi di tumori, la proporzione di casi diagnosticati in occasione di accessi al pronto soccorso. Per alcuni tumori (tra tutti, il pancreas), la percentuale è molto alta, e si associa a una peggiore prognosi.
Sebbene 3 trial clinici randomizzati che hanno testato EGFR inibitori in pazienti con carcinoma gastrico (senza enrichment molecolare) abbiano fallito, la presenza di amplificazione genica potrebbe aprire una nuova strada a un trattamento mirato. Pubblicata l'esperienza globale.
Ogni tanto, lo sapete, ONcotwITting si concede delle digressioni volte a favorire alcuni approfondimenti su temi di particolare interesse. Questa volta prende in prestito la sezione “perspective” del New England Journal of Medicine per richiamare l’attenzione sul fenomeno della distorsione dell’informazione medica, generata e diffusa attraverso i social media. Arora VM, Bloomgarden E, Jain S. ...
I risultati aggiornati dello studio CASPIAN suggeriscono un incremento della chance di sopravvivenza con l’aggiunta dell’immunoterapia alla chemioterapia a 3 anni dalla randomizzazione. Si tratta, va detto, di un beneficio che riguarda un numero molto limitato di pazienti.
L’immunoconiugato trastuzumab deruxtecan vince e convince. Lo studio DESTINY-Breast03 ne decreta l’efficacia verso T-DM1 nel trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, dopo trattamento con trastuzumab e un taxano. No comment sull’efficacia, giusta attenzione agli aspetti di sicurezza.
Nel difficile setting clinico dei tumori avanzati a sede primitiva ignota, una metanalisi prova a sintetizzare le evidenze di efficacia di una terapia “mirata”, basata sull’impiego di un test predittivo della sede. I risultati sono deludenti, ma lasciano presupporre che, con test predittivi accurati e con trattamenti efficaci, varrà la pena di tentare una terapia mirata.