Sebbene 3 trial clinici randomizzati che hanno testato EGFR inibitori in pazienti con carcinoma gastrico (senza enrichment molecolare) abbiano fallito, la presenza di amplificazione genica potrebbe aprire una nuova strada a un trattamento mirato. Pubblicata l'esperienza globale.
Ogni tanto, lo sapete, ONcotwITting si concede delle digressioni volte a favorire alcuni approfondimenti su temi di particolare interesse. Questa volta prende in prestito la sezione “perspective” del New England Journal of Medicine per richiamare l’attenzione sul fenomeno della distorsione dell’informazione medica, generata e diffusa attraverso i social media. Arora VM, Bloomgarden E, Jain S. ...
I risultati aggiornati dello studio CASPIAN suggeriscono un incremento della chance di sopravvivenza con l’aggiunta dell’immunoterapia alla chemioterapia a 3 anni dalla randomizzazione. Si tratta, va detto, di un beneficio che riguarda un numero molto limitato di pazienti.
L’immunoconiugato trastuzumab deruxtecan vince e convince. Lo studio DESTINY-Breast03 ne decreta l’efficacia verso T-DM1 nel trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, dopo trattamento con trastuzumab e un taxano. No comment sull’efficacia, giusta attenzione agli aspetti di sicurezza.
Nel difficile setting clinico dei tumori avanzati a sede primitiva ignota, una metanalisi prova a sintetizzare le evidenze di efficacia di una terapia “mirata”, basata sull’impiego di un test predittivo della sede. I risultati sono deludenti, ma lasciano presupporre che, con test predittivi accurati e con trattamenti efficaci, varrà la pena di tentare una terapia mirata.
Paziente radicalmente operato per neoplasia delle vie biliari. Che fare dopo la chirurgia? Mentre una recente metanalisi sancisce l'inefficacia della gemcitabina in questo setting, il vantaggio dell'utilizzo della capecitabina postoperatoria testata nel trial BILCAP sembra confermato anche a lungo termine.
Il carcinoma HER2-positivo ha biologicamente una propensione a diffondere al sistema nervoso centrale ma, forse, a seguito di una maggiore sopravvivenza libera da malattia, diventa anche più probabile per le pazienti sviluppare una metastasi encefalica quale prima manifestazione di recidiva. Quindi, torna in mente un vecchio quesito: biologia, cronologia o il combinato disposto di entrambi i ...