Un pragmatico studio inglese (FOCUS4-N) testa i benefici del mantenimento con sola capecitabina vs la completa pausa terapeutica in pazienti con carcinoma colorettale avanzato che hanno ricevuto 16 settimane di trattamento.
Lo studio ha valutato la presenza di alterazioni genetiche su ct-DNA di pazienti premenopausali con carcinoma mammario luminale avanzato trattate con ribociclib ed endocrinoterapia nell’ambito dello studio randomizzato di fase III, MONALEESA-7. Sono emersi risultati interessanti sia in termini di prognosi che di predizione del beneficio terapeutico.
Come dice spesso Marzia Del Re, “adotta un farmacologo”… o almeno prestiamo attenzione alle interazioni farmacologiche. Fa riflettere la forte associazione tra assunzione di inibitori di pompa e outcome nelle donne trattate con palbociclib.
Dopo il fallimento della combinazione di cisplatino e pemetrexed, la terapia di seconda linea rimane incerta e riservata a paziente con performance status ottimale. Un nuovo studio apre le porte alla combinazione di gemcitabina e ramucirumab.
Lo studio di fase III SOLE (Study of Letrozole Extension) ha analizzato l’effetto di un trattamento adiuvante esteso con letrozolo intermittente rispetto al trattamento esteso con letrozolo senza interruzione. In parallelo, il sottostudio SOLE estrogen (SOLE-EST) ha analizzato i livelli di estrogeni circolanti.
Ensartinib si aggiunge alla lista, sempre più lunga, di ALK inibitori che hanno dimostrato migliore efficacia rispetto al crizotinib. Da una parte, la prova che in 10 anni i progressi sono stati veramente tanti. Dall’altra, tanti nuovi farmaci tutti confrontati con il vecchio standard, senza confronti diretti.