Il trattamento del carcinoma cervicale recidivato ha un nuovo standard ed è, manco a dirlo, l'immunoterapia. Dopo i dati del pembrolizumab (trial di fase II), arrivano quelli dei cemiplimab, un PD-1 inibitore già utilizzato nei carcinomi polmonari e nei tumori squamosi della cute.
Arriva alla pubblicazione l’aggiornamento dello studio KEYNOTE-522 giunto alla sua quarta analisi prepianificata. Dopo l’evidenza di beneficio in pCR, vediamo cosa è stato ottenuto in termini di event-free survival (EFS).
Le analisi dello studio PACIFIC, aggiornate con un follow-up a lungo termine, consentono di stimare l’outcome a 5 anni dall’inizio del durvalumab impiegato come consolidamento nel tumore del polmone localmente avanzato. I risultati sono confortanti e ribadiscono l’efficacia di quello che da qualche anno è il nuovo standard.
Da patologia negletta a star del cambiamento. Il carcinoma esofageo squamoso è ora sotto i riflettori per il marcato beneficio che i pazienti possono avere dall'immunoterapia, sia in combinazione alla chemioterapia standard che in doppia associazione senza antiblastici.
La crescita dei social media, come avvenuto in altri contesti, ha coinvolto anche l’ambito sanitario, facilitando la condivisione dei contenuti, in modo rapido e globale. All'interno dell'oncologia, ciò ha aperto nuove prospettive nella comunicazione per i pazienti oncologici, i caregiver e gli operatori sanitari. Dal momento che sempre più medici frequentano gli spazi online, è fondamentale che ...
La presenza del batterio Akkermansia muciniphila nelle feci dei pazienti trattati con immunoterapia per un tumore del polmone risulta associata a un miglior outcome, ma l’interpretazione dei dati è molto complessa: conta non solo la presenza ma anche la quantità, e probabilmente l’equilibrio tra più specie batteriche.
Possibile rivoluzione del paradigma di trattamento per la malattia neoplastica dello stomaco HER2 positiva: il trial KN 811 testa la chemioterapia in combinazione al trattamento immunoterapico e alla strategia anti-HER2.