L’impiego dei patient-reported outcomes elettronici nei pazienti oncologici si associa a elevato gradimento da parte dei pazienti e a buon feedback da parte di medici e infermieri. Una gestione moderna deve prevederne l’introduzione nella nostra quotidianità.
Sfavorevoli eventi tellurici sono sfruttati dalle migliori menti adattative come occasione di miglioramento e progresso per se stessi e per l’intero genere umano. Ora, la cicatrice esperienziale dell'allontanamento, della "cura a distanza" del paziente oncologico - necessaria e inevitabile durante la pandemia di Covid-19 - potrebbe portare buoni frutti nella normalità del futuro?
Sono stati pubblicati i risultati, positivi per lorlatinib, dello studio randomizzato di confronto con crizotinib, che ormai è lo “sparring partner” degli studi con i farmaci anti-ALK di nuova generazione. La lista dei farmaci efficaci in questo setting si allunga…
Pubblicati i risultati del JAVELIN Gastric 100. Trial randomizzato in cui si confronta il mantenimento con avelumab vs la prosecuzione della chemioterapia nei pazienti che ottenevano controllo di malattia dopo tre mesi di chemioterapia di induzione.
Lo studio di fase III SANDPIPER ha valutato il ruolo di taselisib (GDC-0032), un potente inibitore selettivo di PI3K, in combinazione con il fulvestrant nel trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico ER-positivo, HER2-negativo e con mutazione di PIK3CA. Risultati statisticamente significativi ma clinicamente deludenti.