Forse sì, almeno per prevenire gli effetti collaterali dermatologici da taxani. E se sì, gli interventi preventivi sono sicuri? Una revisione sistematica della letteratura aiuta a fare il punto sull’evidenza disponibile.
Secondo l’acronimo, lo studio STAMPEDE è nato per valutare trattamenti sistemici sperimentali nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Uno dei confronti previsti dallo studio è andato invece a valutare l’efficacia della radioterapia sulla prostata in aggiunta al trattamento sistemico.
Sebbene consigliata nelle linee guida internazionali, l'isterectomia radicale con chirurgia mini-invasiva per il trattamento del carcinoma della cervice uterina non era mai stata direttamente confrontata con l'intervento in open. Ecco i risultati dello studio randomizzato LACC.
Non si era mai visto prima d’ora. La terapia di mantenimento con olaparib, dopo iniziale beneficio da un regime a base di platino, riduce in modo significativo il rischio di recidiva o morte in pazienti con carcinoma ovarico e mutazione di BRCA1 e/o BRCA2. Risultati presentati a Monaco (ESMO 2018) e pubblicati simultaneamente su New England Journal of Medicine.
Uno studio retrospettivo condotto grazie alla collaborazione di numerosi centri italiani descrive cosa è successo nei pazienti che ricevono immunoterapia e sono stati sottoposti a vaccino anti-influenzale. Il risultato è rassicurante, ma è utile condurre studi prospettici.
Presentati all'ESMO e pubblicati per direttissima su Lancet Oncology i dati dello studio TAGS che testa trifluridina/tipiracil in pazienti pretrattati per carcinoma gastrico: risultati positivi stabiliscono un nuovo riferimento per il trattamento dei pazienti Europei.
In alcuni casi verosimilmente sì. Quelli in cui troveremo la positività per PD-L1. Sono infatti circa il 40% dei carcinomi mammari triple negative che esprimono PD-L1 (programmed death ligand 1) nei linfociti che infiltrano il tumore. Ed è qui che le porte dell’immunoterapia cominciano ad aprirsi alla patologia mammaria.