Pubblicato da ESMO Open lo studio di validazione del questionario PROFFIT, grazie allo sforzo di 10 centri italiani che hanno somministrato il questionario a 221 pazienti. Il questionario misura l’entità della “financial tozicity”, ma contiene anche 9 domande che esplorano i suoi possibili determinanti.
Le giovani donne affette da carcinoma mammario e portatrici di varianti germinali nei geni BRCA1 o BRCA2 affrontano sfide uniche riguardanti la fertilità. Studi precedenti hanno dimostrato fattibilità e sicurezza della gravidanza dopo la diagnosi di carcinoma mammario. Tuttavia, vi era la necessità di acquisire dati più solidi relativamente alle pazienti portatrici di alterazioni di BRCA. Uno ...
Un antibody-drug conjugate first in class: il Mirvetuximab Soravtansine (amichevolmente chiamato MIRV) produce l'inibizione del recettore alfa per i folati nel tumore ovarico platino-resistente con elevata espressione del target. E impatta favorevolmente in termini di outcome se comparato alla chemioterapia.
Uno studio di popolazione condotto in Danimarca descrive l’incidenza di secondi tumori, confermando che si tratta di un problema tutt’altro che raro. Molti secondi tumori sono attribuibili ai medesimi fattori di rischio associati ai primi: la prevenzione potrebbe ridurre notevolmente i numeri.
I test di profilazione genomica (comprehensive genome profiling, CGP) sono sempre più utilizzati nell'oncologia di precisione per guidare le scelte terapeutiche rivolte a pazienti con patologia tumorale in stadio avanzato. Tuttavia, ad oggi, l'utilità clinica dei test CGP rimane controversa. Questo studio si propone di esaminare l'efficacia di un programma di apprendimento mirato a migliorare le ...
Lo studio NEO-AEGIS mira a comparare in setting randomizzato il trattamento neoadiuvante trimodale vs la moderna chemioterapia perioperatoria: quale è la strategia migliore per il paziente con carcinoma del'esofago localmente avanzato?
Diversi studi hanno analizzato l’associazione tra terapia con statine e mortalità per carcinoma mammario. Tuttavia, la maggior parte delle analisi non ha considerato la relazione con i livelli sottostanti di colesterolo. Attraverso uno studio di coorte che prende in esame i dati sul colesterolo sierico si è cercato di affinare l’interpretazione dell’evidenza.