Cancer survivors: numero globale (fortunatamente) in aumento, ma appaiono nuovi bisogni e crescita della domanda per servizi e supporto. Chi guiderà il percorso di cura di questi soggetti? E cosa ci aspetta nel prossimo ventennio?
In pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in stadio I, in accordo ai risultati dello studio ATEMPT, la terapia adiuvante con T-DM1 per un anno mostra un profilo di tossicità favorevole ed è stata proposta quale possibile opzione terapeutica alternativa alla combinazione di paclitaxel per 12 settimane e trastuzumab per un anno. L’analisi degli eventi cardiaci osservati fra le pazienti che ...
Presentati all’ASCO GU e pubblicati sul NEJM i risultati dello studio ARASENS: la darolutamide va ad aggiungersi alla lista di farmaci ormonali di nuova generazione che hanno dimostrato un beneficio in sopravvivenza in questo setting. Ad oggi, tuttavia, la lista di quelli rimborsati in Italia rimane vuota.
Il trattamento del carcinoma cervicale recidivato ha un nuovo standard ed è, manco a dirlo, l'immunoterapia. Dopo i dati del pembrolizumab (trial di fase II), arrivano quelli dei cemiplimab, un PD-1 inibitore già utilizzato nei carcinomi polmonari e nei tumori squamosi della cute.
Arriva alla pubblicazione l’aggiornamento dello studio KEYNOTE-522 giunto alla sua quarta analisi prepianificata. Dopo l’evidenza di beneficio in pCR, vediamo cosa è stato ottenuto in termini di event-free survival (EFS).
Le analisi dello studio PACIFIC, aggiornate con un follow-up a lungo termine, consentono di stimare l’outcome a 5 anni dall’inizio del durvalumab impiegato come consolidamento nel tumore del polmone localmente avanzato. I risultati sono confortanti e ribadiscono l’efficacia di quello che da qualche anno è il nuovo standard.
Da patologia negletta a star del cambiamento. Il carcinoma esofageo squamoso è ora sotto i riflettori per il marcato beneficio che i pazienti possono avere dall'immunoterapia, sia in combinazione alla chemioterapia standard che in doppia associazione senza antiblastici.