Una malattia di natura aggressiva, con limitate possibilità di trattamento al momento della progressione. Il trial EORTC 26101, un importante studio randomizzato, testa il ruolo del bevacizumab in associazione alla chemioterapia.
Può la duloxetina aiutare le donne con carcinoma mammario e disturbi muscoloschelitrici da inibitori dell'aromatasi?
E’ una domanda del questionario di qualità di vita FACT: questa semplice risposta data dal paziente correla con il carico di eventi avversi, e correla con la risposta a “Riesco a godermi la vita”. Un invito ad usare i patient-reported outcomes e ad ascoltare i pazienti, nella pratica clinica e nella ricerca.
Conclusi i 5 anni di terapia endocrina adiuvante per carcinoma mammario ER+, si è davanti a un bivio decisionale. Fermarsi o andare avanti con la terapia? La decisione terapeutica, condivisa tra medico e paziente, può giovarsi di ulteriori elementi che informano riguardo al rischio di recidiva.
Circa un anno dopo la pubblicazione dei dati positivi dello studio KEYNOTE-024, i risultati dell’analisi di qualità di vita confermano il vantaggio per pembrolizumab rispetto alla chemioterapia con platino nei pazienti con tumore del polmone avanzato, con alta espressione di PDL1.
Pubblicati in uno special article gli statement della American Society of Clinical Oncology sulla relazione tra uso di bevande alcoliche e neoplasie maligne: alto il rischio e limitata la consapevolezza.
Sebbene il valore dell’1% sia stato utilizzato come cut-off per definire la positività dei recettori estrogenici (ER), diversi studi hanno riportato che i tumori con ER