Nel fitto panorama degli studi in corso che valutano le combinazioni di più immunoterapici allo scopo di vincere la resistenza del tumore, ecco il “superagonista” dell’interleuchina-15. Solo uno studio di fase I, ma il razionale è intrigante…
Finalmente pubblicato in extenso il più grande studio di chemioterapia adiuvante per pazienti con carcinoma del colon mai condotto nella nostra nazione, frutto di una eccellente cooperazione tra i gruppi di ricerca. Risultati da interpretare dopo aver letto anche l'IDEA (Grothey A, et al. N Engl J Med 2018).
Lo studio CALOR si prefigge di indagare se e quanto la chemioterapia dopo chirurgia per recidiva locoregionale sia in grado di migliorare le chances di salvataggio.
Pubblicati i risultati ottenuti con nivolumab nel tumore del polmone avanzato con un lungo follow-up: la “coda” della curva di sopravvivenza ci conferma che essere vivi dopo 5 anni è una possibilità più concreta rispetto al passato, ma la strada è ancora lunga.
Privazione di cibo prima del trattamento antitumorale: argomento di moda sulle riviste divulgative e molto discusso sui social. Ma esiste un reale fondamento scientifico? Pubblicata la posizione del gruppo di lavoro AIOM-SINPE-FAVO.
Uno studio prova a impiegare l’enzalutamide per il trattamento di una forma particolare di carcinoma mammario: il sottotipo triple negative con espressione dei recettori androgenici.
Pubblicato sul NEJM il bel risultato ottenuto nei pazienti con tumore del rene, usando la combinazione di 2 farmaci immunoterapici (nivolumab e ipilimumab) invece del sunitinib. Un ennesimo scatto in avanti dell’immunoterapia nel trattamento dei tumori solidi.