La caratterizzazione molecolare delle neoplasie è indubbiamente à la page. Il lavoro pubblicato sul più autorevole settimanale scientifico internazionale definisce 4 differenti profili del carcinoma pancreatico. Sofisticata tassonomia genomica o una finestra sulla ricerca del prossimo futuro?
L'autorevole penna della Martine Piccart fa il punto sulle novità scientifiche del 2015 in tema di carcinoma mammario. Buon connubio tra ricerca accademica e interesse clinico. Ogni tanto, per fortuna, i porcospini riprendono a danzare.
…così recitava una canzone di qualche anno fa. Uno studio americano condotto in pazienti con tumore del polmone e del colon-retto sottolinea l’associazione, nei pazienti oncologici, tra scarse riserve finanziarie, sintomi più severi e peggiore qualità di vita.
Dopo l’alabarda spaziale di Goldrake, arrivano le sferette radioattive di van Hazel. Caricate con Ytttrio-90, sono micidiali nel controllare le metastasi epatiche da carcinoma colorettale, ma poco efficaci nell’evitare la progressione sistemica.
Il lavoro non ha mai ammazzato nessuno, ma perché rischiare? La frase, attribuita al celebre ventriloquo americano di origini svedesi, Edgar Bergen, sembra calzare a pennello per introdurre uno studio sul rischio di sviluppare un tumore in funzione delle ore lavorative settimanali.
Nei pazienti giovani con tumore del testicolo trattati con schema PEB, l’elevata chance di guarigione impone un’attenta considerazione delle tossicità a lungo termine associate al trattamento. I dati scandinavi pubblicati su JCO rassicurano sul rischio di tossicità polmonare.
Pubblicati in esteso i dati del trial GOG-0262 che ha confrontato una chemioterapia standard somministrata ogni 3 settimane vs una chemioterapia settimanale in donne con neoplasia ovarica avanzata. Il trattamento dose-dense è davvero superiore?