Un paradosso geografico, quello riportato in un recente lavoro britannico. Sebbene possa avere una diagnosi più precoce, un più rapido inizio del trattamento e alcune facilitazioni logistiche, chi abita distante da un centro oncologico avrebbe una prognosi meno favorevole.
Cosa succede in caso di non risposta dopo chemioterapia neoadiuvante per carcinoma mammario HER2 negativo? La prognosi è necessariamente pregiudicata? Che non sia il caso di insistere con ulteriore chemioterapia?
Da alcuni anni, le linee guida AIOM raccomandano l’analisi mutazionale di EGFR e la ricerca della traslocazione di ALK nei pazienti con NSCLC avanzato. Ma cosa avviene nella pratica clinica? Lo descrive uno studio osservazionale condotto su 1787 pazienti.
Portare l'immunoterapia in prima linea è un sogno concreto (KEYNOTE-024). E lo studio Checkmate 026 prometteva faville, confrontando nivolumab vs chemioterapia in pazienti con malattia avanzata non pretrattati. A dispetto delle aspettative, i dati deludono: solo colpa dell'espressione di PD-L1?
Dopo i risultati dello studio Neosphere nel setting neoadiuvante e dello studio Cleopatra nel setting avanzato, era grande l’attesa per lo studio Aphinity che propone l’impiego del pertuzumab nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario HER2-positivo. Aphinity richiama il termine affinità ma in questo caso l’intesa di coppia tra pertuzumab e trastuzumab non è stata così buona come ci si ...
Dalle autorevoli pagine del New England, due studi randomizzati descrivono l’efficacia dell’impiego precoce di abiraterone nei pazienti con tumore della prostata avanzato ormono-sensibile. Risultati importanti, che sicuramente alimenteranno la discussione scientifica.
Sono pochi i tumori del colon con riarrangiamento molecolare di ALK, ROS1 o NRTK. Questo raro gruppo sembra avere caratteristiche cliniche specifiche, prognosi poco favorevole, ma interessanti possibilità per terapie innovative. Meglio il matrimonio (scientifico) tra Filippo e Chiara che quello tra Sasà e Mariuccia.