Il trial randomizzato LION indaga il ruolo della linfadenectomia pelvica e paraaortica dopo la resezione macroscopicamenrte radicale di tumore ovarico avanzato senza evidenza di linfoadenopatie sospette all'imaging basale o durante l'atto chirurgigo. La linfadenectomia impatta sulla sopravvivenza?
Una metanalisi ha analizzato tutti gli studi che hanno valutato l’efficacia della supplementazione con vitamina D: nessuna riduzione di incidenza dei tumori, ma qualche segnale di ridotta mortalità.
Non capita tutti i giorni, almeno con i triple negative. In pazienti con carcinoma mammario triple negative in stadio avanzato, specie se pre-trattate, non è comune che la chemioterapia produca alti tassi di risposta e prolungati periodi di sopravvivenza libera da progressione. La ricerca, però, intanto avanza e nuove promesse arrivano da un immunoconiugato, il sacituzumab govitecan-hziy.
Un grande studio di coorte condotto in Inghilterra e Galles descrive l’incidenza nel tempo di secondi tumori in chi si è ammalato di un primo tumore in giovane età: l’analisi consente di stimare i rischi in eccesso rispetto alla popolazione generale, e descrive le differenze a seconda dei tipi specifici di tumore.
Sebbene l'utilizzo di eparine a basso peso molecolare dimezzi il rischio di eventi trombotici nei pazienti oncologici in trattamento, il beneficio assoluto è considerato limitato per consigliare nella pratica clinica la profilassi a tutti. Ora abbiamo i nuovi anticoagulanti. E nuove evidenze. Basteranno?
Panacea, il rimedio per tutti i mali, è un acronimo un po’ troppo audace per uno studio che valuta una combinazione il cui beneficio era prevedibilmente ristretto a determinate caratteristiche di malattia: carcinoma mammario avanzato, HER2-positivo, PD-L1 positivo. Nell'era della medicina di precisione, mai nome fu più inappropriato per definire un trial clinico.
Vari studi in letteratura hanno già analizzato l’associazione tra impiego di terapia di deprivazione androgenica e rischio di depressione. Un’analisi americana si concentra sui pazienti che avevano ricevuto la terapia ormonale dopo la radioterapia.