Negli ultimi anni, la chemioterapia adiuvante è diventata lo standard per i pazienti operati di NSCLC. Vari studi ne hanno mostrato il beneficio. Ma quali sono i risultati a lungo termine nei pazienti trattati? Pubblicata su Annals un'analisi approfondita dello studio IALT.
La condivisione medico-paziente della decisione terapeutica è considerata un punto cruciale nella moderna cura oncologica. I pazienti coinvolti nelle scelte riferiscono migliore accettazione delle cure, una maggior fiducia nei sanitari ed un più alto grado di soddisfazione. Una review pubblicata sulla rivista con più alto IF in assoluto fa il punto sulla questione e ci spiega quali siano le più ...
L'aspirina riduce del 12% l'incidenza di eventi cardiovascolari, sia nella popolazione generale che nei soggetti ad alto rischio. Tuttavia, il suo effetto sulla mortalità cardiovascolare appare meno rilevante. Ma qual è il ruolo dell'aspirina nella profilassi primaria dei tumori? I benefici potenziali giustificano i rischi? Proviamo a rispondere con la sintesi più aggiornata dell'evidenza ...
Un inibitore di tirosino chinasi di EGFR è al momento il trattamento standard dei pazienti con NSCLC avanzato e mutazione di EGFR. Dal paese del Sol Levante arriva però la dimostrazione di un netto beneficio con la combinazione di bevacizumab ed erlotinib rispetto all'erlotinib da solo.
Sebbene la vaccinazione contro il papillomavirus umano abbia come popolazione target le adolescenti in età precedente a quella di inizio della attività sessuale (12 anni), lo studio VIVIANE indaga efficacia, safety e potere immunogeno del vaccino bivalente in donne con più di 25 anni. Ma vaccinarsi da adulte alla fine conviene?
Obesità e sovrappeso, declinati in termini di body-mass index (BMI), costituiscono un fattore di rischio per diversi tipi di tumore. Una valutazione su larga scala analizza il pattern di rischio aggiustato per i potenziali fattori confondenti.
Una casistica retrospettiva italiana descrive l'attività di afatinib in pazienti con NSCLC positivo per mutazione di EGFR dopo resistenza acquisita a gefitinib o erlotinib. L'attività? Modesta. Meglio riporre le speranze nei nuovi inibitori di terza generazione...