Lancet Oncology pubblica gli interessanti risultati di uno studio che, con un approccio osservazionale, ha valutato la performance di un test molecolare su sangue periferico in pazienti in cui i sintomi imponevano di escludere la presenza di un tumore. L’applicazione di tali test è affascinante e la tecnologia promette progressi, ma al momento appare lontana dall’applicabilità clinica. Nicholson ...
Non sono molte le similitudini tra il trattamento del carcinoma mammario HER2 positivo (9 farmaci approvati) e quello del carcinoma gastrico (2 molecole). Ma di sicuro il Trastuzumab Deruxtecan - un farmaco che ha meritato una ventina di tweet in meno di 3 anni - è un importante protagonista in entrambe le patologie.
Sebbene numerosi studi abbiano riportato che i sottotipi molecolari di carcinoma mammario sono associati a diversi pattern di metastasi a distanza, si conosce poco in merito all'associazione tra sottotipi tumorali e recidiva locale/loco-regionale. Uno studio coreano prova a fornire qualche evidenza in più.
Non è il titolo di un vecchio pezzo di Battiato, ma la recente storia del trattamento del carcinoma colorettale in linea avanzata. Alla quale si aggiunge fruquintinib come potenziale quinta linea di terapia. Ma non avevamo detto che le linee erano sparite?
Parliamo di meningioma e carcinoma mammario. Esiste una relazione? Dati per lungo tempo controversi. Una metanalisi prova a offrire una chiave di lettura enfatizzando l’importanza di interpretare l’associazione tenendo conto della direzione: carcinoma mammario associato a meningioma è diverso da meningioma associato carcinoma mammario. Relazione pericolosa sì, ma se a iniziarla è il meningioma. ...
In assenza di studi randomizzati che abbiano documentato il reale beneficio di proseguire oltre i 2 anni il trattamento nei pazienti con malattia controllata e in assenza di tossicità, un’analisi retrospettiva non evidenzia differenze significative tra chi si fermava e chi proseguiva indefinitamente. Fino a prova contraria, è corretto fermarsi.
Nei gliomi a basso grado con alterazione di IDH1 o IDH2 si fa strada l'utilizzo di vorasidenib, un inibitore specifico orale, con unica somministrazione diaria, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica.