È noto come le pazienti con carcinoma mammario triple-negative (TNBC) che recidivano dopo chemioterapia (neo)adiuvante presentino un decorso di malattia più aggressiva. Nello studio ASCENT, Il farmaco sacituzumab govitecan (SG) della classe degli antibody-drug conjugates (ADCs), composto da un anticorpo anti-Trop–2 legato al payload SN-38 attraverso un linker clivabile, ha dimostrato una ...
Una revisione sistematica con metanalisi ha analizzato la relazione tra la risposta obiettiva e la sopravvivenza dei pazienti, prendendo in considerazione gli studi di chemioterapia e immunoterapia come trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule. Gli schemi che incrementano le risposte sono associati a un beneficio significativo in sopravvivenza.
Un'interessante analisi nordamericana valuta il peso della pandemia da Covid-19 sulla ricerca oncologica e in particolare il suo effetto negativo sull'enrollment nei trial accademici (no profit) e in quelli dell'industria (for profit). Si è faticato molto, ma ne stiamo uscendo velocemente.
Se la combinazione di EGFR inibitore e chemioterapia con tre farmaci sia di vantaggio nei pazienti con carcinoma colorettale avanzato molecolarmente selezionati è oggetto di studio. Il trial italiano TRIPLETE, recentemente prentato in orale all'ASCO 2022 e simultaneamente pubblicato sul J Clin Oncol risponde al quesito.
Un’analisi retrospettiva, condotta su migliaia di pazienti trattati con immunoterapia nell’ambito di sperimentazioni cliniche, definisce l’incidenza di eventi avversi cardiaci: si tratta di eventi rari, ma che meritano la giusta attenzione clinica ai fini di una diagnosi e un trattamento tempestivi.
La maggior parte dei pazienti resecati per carcinoma del colon in stadio II guariscono con il solo intervento chirurgico. Rimane quindi incerto chi sia il paziente candidato alla chemioterapia postoperatoria che ha un beneficio assoluto del 4-5%. La biopsia liquida può aiutare nella selezione? Dall'ASCO Meeting 2022 arriva la risposta.
Basta poco. È sufficiente una modesta espressione di HER2 sulle cellule tumorali perché si ottenga un beneficio dal trattamento con l’immunoconiugato Trastuzumab deruxtecan (T-DXd). Accolti con tripudio i risultati dello studio DESTINY-Breast04 nel carcinoma mammario HER2-low.