Durante l’emergenza COVID, ma anche dopo, è importante potenziare la telemedicina, anche nella valutazione dei sintomi dei pazienti oncologici: è l’ora di adottare concretamente i patient-reported outcomes elettronici
Un interessante studio di fase Ib evidenzia come la associazione di un multitarget orale con l'immunoterapia possa essere attiva in tumori gastrointestinali con stabilità dei microsatelliti.
L’esperienza olandese documenta, nelle settimane dell’emergenza, una riduzione del numero di nuove diagnosi di tumore rispetto all’atteso. E’ un problema comune a molte realtà, che potrebbe avere ripercussioni nei prossimi mesi.
Quarto centro per olaparib. Dopo patologia mammaria, ovarica e pancreas, ecco l'evidenza randomizzata per il suo utilizzo nel carcinoma prostatico castration-resistant: pubblicati in esteso i dati dello studio PROfound.
Come la coesistenza di una patologia oncologica può influenzare il decorso clinico di pazienti affetti da COVID-19. Uno studio condotto nella città di New York offre qualche spunto di riflessione.
Una survey AIOM ha fotografato le scelte degli oncologi italiani nella gestione del trattamento dei tumori urologici durante l’emergenza COVID: quando rinviare l’inizio e quando no, quando interrompere il trattamento e quando no. Potersi confrontare, in questo momento, aiuta ad affrontare le decisioni.
Uno studio randomizzato internazionale ha confrontato per la recidiva platino-sensibile un regime standard (carboplatino, gemcitabina e bevacizumab) vs il trattamento sperimentale (carboplatino, doxorubicina liposomiale e bevacizumab). Pubblicati i risultati di efficacia.