Una provocatoria analisi pubblicata dal British Medical Journal sottolinea che spesso la descrizione degli effetti collaterali dei farmaci oncologici tende a minimizzare i rischi di tossicità ed eventi avversi. Termini come “accettabile”, “favorevole”, “ben tollerato” sono spesso usati molto superficialmente.
Sfida complicata per gli antiangiogenici quella di cercare di aumentare il numero di guarigioni dopo resezione del tumore renale: molti i trial clinici, pochi i successi. Sarà ora la volta di axitinib?
Forse sì, almeno per prevenire gli effetti collaterali dermatologici da taxani. E se sì, gli interventi preventivi sono sicuri? Una revisione sistematica della letteratura aiuta a fare il punto sull’evidenza disponibile.
Secondo l’acronimo, lo studio STAMPEDE è nato per valutare trattamenti sistemici sperimentali nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Uno dei confronti previsti dallo studio è andato invece a valutare l’efficacia della radioterapia sulla prostata in aggiunta al trattamento sistemico.
Sebbene consigliata nelle linee guida internazionali, l'isterectomia radicale con chirurgia mini-invasiva per il trattamento del carcinoma della cervice uterina non era mai stata direttamente confrontata con l'intervento in open. Ecco i risultati dello studio randomizzato LACC.
Non si era mai visto prima d’ora. La terapia di mantenimento con olaparib, dopo iniziale beneficio da un regime a base di platino, riduce in modo significativo il rischio di recidiva o morte in pazienti con carcinoma ovarico e mutazione di BRCA1 e/o BRCA2. Risultati presentati a Monaco (ESMO 2018) e pubblicati simultaneamente su New England Journal of Medicine.
Uno studio retrospettivo condotto grazie alla collaborazione di numerosi centri italiani descrive cosa è successo nei pazienti che ricevono immunoterapia e sono stati sottoposti a vaccino anti-influenzale. Il risultato è rassicurante, ma è utile condurre studi prospettici.