Il trial IMagyn050 indaga il ruolo della combinazione tra la terapia standard (carboplatino/taxolo + bevacizumab) e atezolizumab per donne con carcinoma ovarico in stadio FIGO III o IV che hanno ricevuto o per le quali sia stata pianificata chirurgia citoriduttiva. Pubblicati i risultati preliminari della sperimentazione.
Il carcinoma mammario triple negative in stadio avanzato si caratterizza per una cattiva prognosi, anche in ragione delle risorse terapeutiche limitate. Recentemente, oltre alla chemioterapia (usualmente una combinazione di sali di platino e paclitaxel in prima linea e monochemioterapia dalla seconda linea in poi), sono stati introdotti la combinazione di atezolizumab e nab-paclitaxel nei casi ...
Una survey condotta nel Regno Unito ci ricorda che spesso ci si dimentica di raccomandare ai pazienti con una precedente storia di tumore l’appropriato livello di attività ed esercizio fisico. Eppure chi riceve istruzioni adeguate ha più chance di farlo correttamente. Ricordiamocene!
Sono rari gli adenocarcinomi colorettali EGFR amplificati (1-2%). Ma hanno caratteristiche biologiche peculiari che ne giustificano l'appartenenza a un nuovo sottogruppo molecolare - secondo lo studio internazionale guidato dai ricercatori italiani dell'INT di Milano.
Prudenza nel leggere i risultati osservati su una piccola coorte di pazienti ma ottimismo nell’ipotizzare un beneficio dalla immunoterapia che va oltre l’espressione di PD-L1. Interpretiamo così i dati dello studio TAPUR con il pembrolizumab nel carcinoma mammario con alto carico mutazionale.
Il fattore “tempo” nella descrizione delle tossicità (tossicità ad insorgenza tardiva e durata degli eventi avversi) viene spesso trascurato nelle pubblicazioni degli studi registrativi dei farmaci antitumorali. Un’analisi ha evidenziato i limiti della letteratura ed ha impiegato “real world data” per descrivere le tossicità tardive e la durata delle tossicità dell’immunoterapia
I dati del trial randomizzato PRODIGE 23, da leggere tenendo a mente quelli dello studio RAPIDO, offrono uno spunto di riflessione sul cambiamento nella strategia di cura per pazienti con tumore del retto localizzato. L'era del Total Neoadjuvant Treatment (TNT) è già iniziata. E sembra essere esplosiva.