Finalmente pubblicato in extenso il più grande studio di chemioterapia adiuvante per pazienti con carcinoma del colon mai condotto nella nostra nazione, frutto di una eccellente cooperazione tra i gruppi di ricerca. Risultati da interpretare dopo aver letto anche l'IDEA (Grothey A, et al. N Engl J Med 2018).
Lo studio CALOR si prefigge di indagare se e quanto la chemioterapia dopo chirurgia per recidiva locoregionale sia in grado di migliorare le chances di salvataggio.
Pubblicati i risultati ottenuti con nivolumab nel tumore del polmone avanzato con un lungo follow-up: la “coda” della curva di sopravvivenza ci conferma che essere vivi dopo 5 anni è una possibilità più concreta rispetto al passato, ma la strada è ancora lunga.
Privazione di cibo prima del trattamento antitumorale: argomento di moda sulle riviste divulgative e molto discusso sui social. Ma esiste un reale fondamento scientifico? Pubblicata la posizione del gruppo di lavoro AIOM-SINPE-FAVO.
Uno studio prova a impiegare l’enzalutamide per il trattamento di una forma particolare di carcinoma mammario: il sottotipo triple negative con espressione dei recettori androgenici.
Pubblicato sul NEJM il bel risultato ottenuto nei pazienti con tumore del rene, usando la combinazione di 2 farmaci immunoterapici (nivolumab e ipilimumab) invece del sunitinib. Un ennesimo scatto in avanti dell’immunoterapia nel trattamento dei tumori solidi.
Sebbene già dal 1994 l'Helicobacter Pylori fosse classificato come carcinogeno dalla WHO, l'evidenza dell'eradicazione nella prevenzione del carcinoma gastrico invasivo era debole. Ora, le cose cambiano...