Un’analisi retrospettiva, condotta su migliaia di pazienti trattati con immunoterapia nell’ambito di sperimentazioni cliniche, definisce l’incidenza di eventi avversi cardiaci: si tratta di eventi rari, ma che meritano la giusta attenzione clinica ai fini di una diagnosi e un trattamento tempestivi.
La maggior parte dei pazienti resecati per carcinoma del colon in stadio II guariscono con il solo intervento chirurgico. Rimane quindi incerto chi sia il paziente candidato alla chemioterapia postoperatoria che ha un beneficio assoluto del 4-5%. La biopsia liquida può aiutare nella selezione? Dall'ASCO Meeting 2022 arriva la risposta.
Basta poco. È sufficiente una modesta espressione di HER2 sulle cellule tumorali perché si ottenga un beneficio dal trattamento con l’immunoconiugato Trastuzumab deruxtecan (T-DXd). Accolti con tripudio i risultati dello studio DESTINY-Breast04 nel carcinoma mammario HER2-low.
Presentati all’ASCO e pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati di adagrasib nei pazienti con tumore del polmone avanzato con mutazione di KRAS G12C. Si tratta del medesimo setting dove già sotorasib aveva infranto il tabù: ora KRAS mutato è un target.
Il TRIBE ha sancito la superiorità della tripletta con antiangiogenico vs la doppietta. Il TRIBE2 ha dimostrato che la reintoduzione della tripletta con il bevacizumab è superiore alle doppiette in sequenza. Ora è la volta dell'AtezoTRIBE in cui gli investigatori del GONO studiano la combinazione tra tripletta, antiangiogenico e immunoterapia.
Uno studio prospettico ha valutato il ruolo della chemioterapia neoadiuvante nel trattamento del carcinoma mammario metaplastico triplo negativo, ricercando possibili associazioni tra profilo genomico/trascrittomico del tumore e beneficio terapeutico.
Anche se tutta l’evidenza disponibile si basa su studi retrospettivi e non esistono studi randomizzati, gli autori della metanalisi pubblicata da Lancet Oncology hanno confrontato la radioterapia stereotassica con la panencefalica nei pazienti con metastasi encefaliche da microcitoma. Il risultato, pur con grandi limiti metodologici, rassicura sull’impiego del trattamento stereotassico.