Lo studio SUMMIT apre nuove prospettive per il trattamento del carcinoma mammario metastatico con mutazione di HER2. La combinazione di neratinib, fulvestrant e trastuzumab ha dimostrato una significativa attività, con un tasso di risposte intorno al 40% in pazienti già sottoposte a diverse linee di trattamento. Molto interessanti i risultati delle analisi molecolari.
Quando esistono più opzioni terapeutiche per la medesima condizione clinica, un quesito spesso affrontato è quello di testarne l’impiego concomitante invece che sequenziale. E’ questo il razionale di uno studio di fase II che ha testato la combinazione di abiraterone e cabazitaxel nei pazienti con carcinoma della prostata resistente alla castrazione. I risultati? Interlocutori.
L'unico marcatore biologico di efficacia per l'immunoterapia nei tumori colorettali è l'instabilità dei microsatelliti. Tuttavia il 25% dei pazienti con neoplasia MSI-H beneficia poco della terapia. Possiamo migliorare la selezione? Uno studio traslazionale italo-francese propone una risposta.
Un trial di fase II tutto italiano indaga se per pazienti over 70 con carcinoma colorettale avanzato RASwt/BRAFwt la terapia con solo 5-FU e panitumumab sia una ragionevole alternativa al trattamento standard con FOLFOX + lo stesso EGFR inibitore.
Uno studio randomizzato ha valutato efficacia e sicurezza dell'intelligenza artificiale (AI) come supporto nella lettura delle mammografie rispetto alla lettura standard effettuata dai radiologi. La sperimentazione ha coinvolto un ampio campione di donne in Svezia, da sempre un riferimento in tema di screening mammografico.
La Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità il testo per il Diritto all'Oblio Oncologico con 281 voti favorevoli. Il provvedimento mira a proteggere i diritti delle persone guarite da patologie oncologiche, garantendo l'eguaglianza nell'accesso a servizi finanziari, bancari e assicurativi. Si vuole rimuovere le discriminazioni subite nonostante l'avvenuta guarigione clinica e l'aumento ...
Autori giapponesi hanno analizzato retrospettivamente l’outcome dei pazienti con tumore del polmone EGFR mutato con metastasi leptomeningee, trattati con osimertinib o con inibitori di EGFR di prima generazione: il confronto conferma che osimertinib è sicuramente la prima scelta, con un buon controllo a livello del sistema nervoso centrale. Autori giapponesi hanno analizzato retrospettivamente ...