Il poeta Kavafis auspicava che la strada per tornare a casa fosse lunga… E lungo è stato il percorso dello studio ITACA. La sfida di una chemioterapia “di precisione” è affascinante, e i risultati possono essere negativi, ma va apprezzato il razionale e il grosso sforzo accademico alla base di ricerche di questo tipo.
Una neoplasia rara (5% di tutti i tumori del distretto cervico-facciale) di cui in Italia si ammalano circa 600 persone ogni anno. Nonostante ciò la ricerca procede con incessante impegno e i risultati delle nuove molecole non tardano ad arrivare.
La diversa distribuzione del cosiddetto residual cancer burden (RCB) può migliorare l’interpretazione dell’efficacia nei trial di terapia neoadiuvante in pazienti con carcinoma mammario.
Circa un anno dopo la pubblicazione dei risultati principali dello studio che descriveva l’attività di selpercatinib nei tumori del polmone con fusione di RET, leggiamo ora i risultati di qualità di vita. L’analisi documenta, oltre alla nota attività strumentale, buoni risultati in termini di miglioramento dei sintomi, anche in pazienti che avevano già fallito altre terapie.
Quale è il miglior trattamento di mantenimento dopo FOLFOX e panitumumab? Partendo dalla strategia francese OPTIMOX, lo studio tedesco PANAMA completa il dato dell'italianissimo VALENTINO. E chiude il cerchio.
Pubblicati da Lancet i risultati dello studio IMpower010, che ha valutato l’efficacia dell’immunoterapico atezolizumab in pazienti operati per un tumore del polmone, dopo la chemioterapia adiuvante. L’immunoterapia sarà standard terapeutico anche negli stadi precoci?
Tebentafusp. Questo è il nome di una proteina di fusione bispecifica mirata contro gp100 che stimola la risposta immunitaria tramite un dominio di legame per T-cell receptor ad alta affinità e un dominio per anti-CD3. Il risultato dello studio di fase III cambia la pratica clinica nel trattamento di una difficile patologia.