I risultati più interessanti nel microcitoma polmonare, generalmente avaro di novità degne di nota, sono stati quelli ottenuti con i "soliti noti" protagonisti dell'immunoterapia: pembrolizumab, nivolumab, ipilimumab. Sperando in grosse novità nel prossimo futuro...
Presentati all'ASCO i risultati dello studio italiano STAD-1 (Morabito et al, abstract 7505): l'intenzione era quella di aumentare l'attività della chemioterapia incrementando le dosi sulla base della tossicità. Il risultato, ahimé, completamente negativo...
In uno studio randomizzato multicentrico francese (Zalcman et al, abstract 7500), l’aggiunta del bevacizumab alla chemioterapia di prima linea con cisplatino e pemetrexed ha prodotto un prolungamento della sopravvivenza, a fronte di un moderato aumento della tossicità.
Complimenti davvero meritati per gli autori italiani dell’HERACLES, un trial di fase II presentato in sessione orale che apre un nuovo capitolo della precision medicine nella patologia colorettale avanzata. Il blocco della patwhay di HER2 con una combinazione di trastuzumab e lapatinib ottiene un tasso di risposte secondo RECIST del 35% (8 su 23 pazienti trattati) in pazienti con malattia HER-2 ...
La valutazione dei margini di resezione chirurgica con il metodo "shaving" (resezione di ulteriore tessuto in modo circonferenziale attorno alla cavità lasciata da una mastectomia parziale) può ridurre il tasso di margini positivi e di re-escissione in pazienti che si sottopongono a mastectomia parziale per carcinoma mammario. Uno studio randomizzato (1:1) ha assegnato 235 pazienti con carcinoma ...
Uno studio retrospettivo condotto in tre siti Mayo Clinic (Rochester, Arizona, Florida) ha valutato l'outcome in termini di overall survival (OS) in pazienti con diagnosi di metastasi encefaliche da carcinoma mammario, trattate con radioterapia tra il 2009 e il 2013. Lo studio conferma il ruolo prognostico per le seguenti variabili: Sottotipo tumorale Fenotipo triple negative associato a un ...
Tumori molto instabili accumulano centinaia di mutazioni geniche che portano alla produzione di proteine alterate, neoepitopi immediatamente riconosciuti dal sistema immunitario. Ne discende l’ipotesi dello studio: tumori del colon geneticamente instabili potrebbero essere più sensibili agli inibitori di PD-1, che riattivano e amplificano la risposta immunitaria. Rapidamente arruolati in un ...