Le alterazioni del gene TRK sono note da tempo: nel 1982, l'alterazione veniva descritta in una piccola percentuale di tumori del colon. Recenti studi molecolari hanno documentato tale alterazione in molti tumori, tra cui il tumore del polmone. E la ricaduta terapeutica potrebbe essere vicina...
Lo studio OLIVIA si propone di valutare l'efficacia di due regimi utilizzati come trattamento di induzione in pazienti con metastasi epatiche non resecabili da carcinoma colorettale: FOLFOX + bevacizumab e FOLFOXIRI + bevacizumab. L'intensità del trattamento chemioterapico impatta sulla possibilità di resezione chirurgica? E a che prezzo?
La ricerca clinica sul carcinoma mammario utilizza diversi tipi di endpoint e non sempre la loro definizione è chiara o univoca. Cosa ne può derivare? In primis, la difficoltà di confrontare i risultati dei diversi studi. Ventiquattro esperti internazionali si riuniscono a Maastricht e provano a fissare le regole per uniformare le definizioni dei possibili eventi dopo una diagnosi di carcinoma ...
Anche prima della pubblicazione dei risultati, molti avrebbero scommesso sul risultato favorevole dello studio, che ha confrontato crizotinib alla chemioterapia di prima linea del NSCLC avanzato ALK+. Lo studio è ora pubblicato sul New England Journal of Medicine.
Nel trattamento della neoplasia del pancreas in stadio avanzato compare una nuova arma. TH-302, un profarmaco attivato dall'ipossia tumorale, migliora la performance della sola gemcitabina. Lo studio di fase II è positivo, quello di fase III (MAESTRO) è in corso. Targettare l'ipossia è possibile: sarà una novità che toglie il fiato?
Era grande attesa per i risultati dello studio SOFT (Suppression of Ovarian Function Trial). Finalmente sono arrivati con la presentazione al San Antonio Breast Cancer Symposium 2014 e la simultanea pubblicazione sul New England Journal of Medicine. Practice changing? Decisamente sì, nella misura in cui hanno modificato l'albero decisionale riguardo al trattamento di donne in stato ...
Un importante articolo pubblicato su Lancet Oncology, e subito citato dalla stampa internazionale, ha stimato la frazione di tumori attribuibile al sovrappeso. I risultati in parte sorprendono: la percentuale non è altissima, anche se maggiore nelle donne e nei paesi sviluppati.