Un inibitore di tirosino chinasi di EGFR è al momento il trattamento standard dei pazienti con NSCLC avanzato e mutazione di EGFR. Dal paese del Sol Levante arriva però la dimostrazione di un netto beneficio con la combinazione di bevacizumab ed erlotinib rispetto all'erlotinib da solo.
Sebbene la vaccinazione contro il papillomavirus umano abbia come popolazione target le adolescenti in età precedente a quella di inizio della attività sessuale (12 anni), lo studio VIVIANE indaga efficacia, safety e potere immunogeno del vaccino bivalente in donne con più di 25 anni. Ma vaccinarsi da adulte alla fine conviene?
Obesità e sovrappeso, declinati in termini di body-mass index (BMI), costituiscono un fattore di rischio per diversi tipi di tumore. Una valutazione su larga scala analizza il pattern di rischio aggiustato per i potenziali fattori confondenti.
Una casistica retrospettiva italiana descrive l'attività di afatinib in pazienti con NSCLC positivo per mutazione di EGFR dopo resistenza acquisita a gefitinib o erlotinib. L'attività? Modesta. Meglio riporre le speranze nei nuovi inibitori di terza generazione...
Più che uno scioglilingua iconoclasta, è il verdetto di uno studio randomizzato di fase III condotto per testare il beneficio della cilengitide, inibitore selettivo dell'integrina αvβ3 e αvβ5, in pazienti con glioblastoma MGMT metilato.
"Il cancro, questo sconosciuto..." Espressione sempre meno vera, grazie all'avanzamento delle conoscenze sulla patologia oncologica. Eppure, malgrado i progressi diagnostici, una certa quota di tumori rimane senza una definizione della sede di origine. Ma, nell'era della precision medicine, quanto conta conoscere da dove origina un tumore? Una revisione della letteratura pubblicata sul New ...
Pubblicati su Lancet Oncology i risultati della fase I con alectinib in pazienti con NSCLC ALK-positivo pretrattati con crizotinib. Come con ceritinib, anche con alectinib si osservano risposte obiettive in pazienti resistenti al precedente crizotinib. La fase II è in corso.