Un’analisi degli studi corrispondenti alle approvazioni di farmaci in oncologia ed ematologia da parte dell’agenzia statunitense FDA ha evidenziato che, ancora in anni recenti, molte volte i dati di qualità di vita non sono disponibili e, quando lo sono, non sempre documentano un beneficio con il trattamento sperimentale.
Tra le strategie possibili per il trattamento di pazienti con neoplasia colorettale avanzata e refrattaria con stabilità microsatellitare (MSS) suscita interesse l'immunoterapia di combinazione. Ma quali sono i passi avanti?
Il lavoro riporta i risultati finali dello studio di fase II TUXEDO-1, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza del trastuzumab-deruxtecan (T-DXd) in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo con metastasi cerebrali attive, sia di nuova diagnosi che in progressione, senza necessità di terapia locale immediata.
E’ ora disponibile per la comunità oncologica un archivio di tutti gli strumenti di misura dei patient-reported outcomes per l’oncologia. Tra i vari domini complessivamente inclusi negli strumenti censiti, la sfera emotiva è quella in assoluto più rappresentata.
Una patologia oncologica spesso letale in cui non c’è alcuna evidenza a favore dello screening di popolazione. Ma la sorveglianza applicata ad individui ad alto rischio di sviluppare la malattia impatta davvero sulla sopravvivenza?
Pubblicati i risultati a lungo termine dello studio di fase II ATEMPT, che ha confrontato l'efficacia e la tossicità dell'uso di trastuzumab emtansina (T-DM1) rispetto a paclitaxel più trastuzumab (TH) come terapia adiuvante per il carcinoma mammario HER2-positivo in stadio I.
Pubblicati sulle pagine del New England Journal of Medicine i risultati dello studio MARIPOSA. La combinazione di amivantamab e lazertinib ha prodotto, nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule EGFR mutato candidati a prima linea di trattamento, una PFS mediana di 7 mesi più lunga rispetto ad osimertinib.