Alfa-fetoproteina (AFP) è un marcatore sierico di grande importanza nell’HCC, con valore prognostico e predittivo di risposta a varie strategie terapeutiche. Lo studio descrive l’outcome di pazienti con HCC trattati con cabozantinib in dipendenza del valore basale di AFP e della risposta biochimica.
Gli studi basati sulla presenza di un’alterazione molecolare piuttosto che sull’organo di origine del tumore sono ormai numerosi. Al di là dei dubbi sull’interpretazione, quello che vent’anni fa sembrava fantascienza, oggi è realtà.
Quale terapia dopo trastuzumab/pertuzumab e T-DM1 per il trattamento di III linea del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo? Uno scenario in continuo cambiamento...
Per un paziente oncologico, il consenso informato rappresenta il momento più delicato della partecipazione a una sperimentazione clinica: una survey irlandese offre spunti interessanti sulle difficoltà di comprensione da parte dei pazienti, nonché sui possibili motivi di rifiuto del consenso.
Lo studio francese Prophylochip-PRODIGE 15 indaga il ruolo di un second-look chirurgico combinato all'HIPEC in pazienti con alto rischio di sviluppare carcinosi peritoneale dopo resezione radicale e chemioterapia adiuvante. La strategia funziona?
"Dottore, ma io ho fatto la mammografia di screening pochi mesi fa! Come è possibile?" Domanda drammatica che rischia di screditare il valore dello screening mammografico ma le ragioni esistono, e risiedono nella diversa biologia tumorale che contraddistingue i cosiddetti carcinomi intervallo.
Un’importante revisione sistematica pubblicata dal British Medical Journal prova a sintetizzare l’evidenza disponibile sull’associazione tra proteine e mortalità: nessuna associazione significativa con la mortalità da cancro. Peraltro, una maggiore assunzione di proteine vegetali è associata a una ridotta mortalità per tutte le cause.