Lo studio BRIM8 testa il beneficio del solo vemurafenib nel trattamento adiuvante del melanoma resecato in stadio IIC-III con mutazione V600 del gene BRAF. Il solo inibitore di BRAF sarà sufficiente a ridurre il rischio di recidiva?
Può la biopsia liquida (ctDNA) al basale e fino alla dodicesima settimana di trattamento distinguere la pseudo-progressione dalla reale progressione in pazienti con melanoma metastatico?
Uno stile di vita sano consentirebbe di ridurre drasticamente il numero di casi di varie neoplasie. Applicati all’Italia, i numeri di uno studio inglese suggeriscono che ogni anno sarebbe possibile evitare molte migliaia di nuovi casi… La prevenzione è meglio di qualsiasi cura.
Presentato al Genitourinary Cancers Symposium e simultaneamente pubblicato sul New England Journal of Medicine uno dei trial più attesi di inizio anno. L'apalutamide sarà in grado di allontanare lo spettro delle metastasi in pazienti con neoplasia prostatica resistente alla castrazione?
Quanto costano i farmaci e quanto incidono sulla spesa sanitaria? Domanda ricorrente e rilevante ma attenzione a non distrarsi. Il rischio, infatti, è quello di porre l'attenzione su singoli agenti ad alto costo perdendo di vista molecole meno onerose il cui largo impiego, per lo più inappropriato, rischia di essere niente affatto trascurabile. È il caso dei supplementi vitaminici e di sali ...
Una metanalisi conferma che, anche nei pazienti che ricevono chemioterapia con carboplatino, la miglior protezione per nausea e vomito è la “triplice” combinazione di NK1 inibitore, 5HT3 antagonista e desametasone. Un ennesimo invito a rispettare le linee guida.
L’HOPA (Hematology Oncology Pharmacy Association) non solo riconosce la possibilità di “arrotondare” il dosaggio della prescrizione di farmaci antitumorali, ma la incoraggia, confermando che il dose-rounding permette elevati risparmi a isorisorse e senza compromettere l’efficacia dei trattamenti.