La malnutrizione nei pazienti operati per neoplasia gastrintestinale causa discomfort, incrementa la tossicità dei trattamenti oncologici e peggiora la QoL. In linea con le raccomandazioni congiunte AIOM-SINPE (società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo) il lavoro di Cecilia Gavazzi conferma l'importanza della nutrizione enterale a domicilio.
Tormentone dell'estate 2016 è la canzone di J-AX e Fedez "Vorrei ma non posto". Noi, all'indomani di ferragosto, postiamo "Vorrei ma non posso" riferendoci allo studio Turandot che avrebbe fornito l'evidenza a sostegno dell'impiego di capecitabina e bevacizumab almeno in alcune circostanze cliniche. Siamo in prima linea, si parla di terapia del carcinoma mammario avanzato HER2 negativo.
Le evidenze a sostegno della radioterapia toracica nei pazienti con microcitoma polmonare esteso sono incerte. E contrastanti le raccomandazioni delle linee guida. Cosa si fa nella pratica clinica?
Facciamo troppo poca attività fisica per ottenere una significativa riduzione di incidenza di tumori e malattie cardiovascolari. Questa la conclusione di una ricerca che mette in crisi il consiglio della WHO: ogni settimana non sono sufficienti i 600 equivalenti metabolici minuto (MET) consigliati dalla organizzazione mondiale della sanità, ce ne vogliono 4.000.
Che comunicare sia importante non vi sono dubbi. Che la comunicazione sia in continua evoluzione è altrettanto evidente. Quello su cui ci stiamo interrogando è come e quanto le nuove forme di comunicazione influenzino il nostro modo di pensare e le nostre scelte, nei diversi contesti. La medicina in primis e l'oncologia nella fattispecie, non sono risparmiate. Uno studio americano fa il punto ...
Numerosi studi hanno sperimentato varie combinazioni e sequenze di chemio- e radioterapia per il NSCLC localmente avanzato. Lo studio PITCAP suggerisce che, dopo la chemio di induzione, l’aggiunta di paclitaxel settimanale alla radioterapia non migliora l’outcome.
Sebbene uno studio clinico randomizzato abbia dimostrato che il dosaggio dei livelli sierici di CA-125 non è utile nel follow-up di donne con carcinoma ovarico (Rustin GJ et al, 2009), il ricorso a tale indagine è ancora molto comune nella pratica clinica. Siamo davanti a un chiaro esempio di negazione dell’evidenza scientifica?