Si parla di clinical benefit, una misura del vantaggio che un nuovo farmaco porta ai pazienti in termini di efficacia, temperata dagli effetti collaterali. Ad oggi non esiste una scala di misura del clinical benefit. Gli autori, esperti internazionali in varie patologie, si propongono con un costrutto razionale ed una metodica validata di costruire uno strumento che misuri la magnitudine di ...
Un approccio condiviso nel trattamento del carcinoma mammario metastatico è l'impiego sequenziale di agenti singoli o, nel caso della patologia HER2 positiva, della loro combinazione con un farmaco anti-HER2. Ma qual è il beneficio atteso dalle linee successive alla prima? Possiamo usare il beneficio ottenuto in prima linea quale fattore predittivo del beneficio dalle terapie successive? ...
I ricercatori dell’MD Anderson pubblicano su JCO la loro esperienza con la caratterizzazione del profilo molecolare di 2000 tumori, e le successive offerte terapeutiche. Uno sguardo al futuro prossimo, insomma, tra aspetti positivi e punti critici…
Emme come Marco (Colleoni, ideatore e presentatore dello studio), emme come metronomico, emme come mantenimento. Lo studio IBCSG 22-00 è stato disegnato per testare l'efficacia del regime metronomico CM (ciclofosfamide/metotrexate), supposto avere un'attività antiangiogenica e somministrato quale mantenimento dopo chemioterapia adiuvante standard in pazienti con carcinoma mammario precoce e ...
Lo scenario è quello del carcinoma mammario HER2 positivo in stadio avanzato. La premessa e il razionale sono gli studi di fase II e di fase III che avevano dimostrato un vantaggio dei trattamenti con T-DM1 o con Pertuzumab (P) + Trastuzumab (H) + Docetaxel rispetto ai rispettivi trattamenti del braccio di controllo, sia in termini di progression-free survival (PFS) che di overall survival (OS). ...
Anche a quest'ASCO, il gruppo cooperativo MITO presente con una presentazione orale (Lorusso et al, 5502). Interessanti, anche se preliminari, i dati ottenuti nel carcinoma dell'endometrio con l'aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia.
Lo sviluppo di ipomagnesiemia noto da tempo con utilizzo di EGFR-inibitori (Fakih M, Lancet Oncol 2007) si conferma un buon fattore predittivo di efficacia per cetuximab e panitumumab utilizzati in terza linea. In linea con il presupposto biologico per il quale EGFR media il riassorbimento renale di magnesio, lo studio ASPECCT (Price TJ, Lancet Oncol 2014) dimostra un evidente vantaggio in PFS e ...