Pubblicato (dopo un po' di tempo) lo studio di fase III che valutava il sorafenib in pazienti pretrattati. Il risultato è negativo: qualche (modesto) segnale di attività, ma nessun vantaggio in sopravvivenza. Un’altra bocciatura dopo i fallimenti in combinazione con la chemioterapia.
Tre soli elementi clinici – secondo gli autori di Pisa, Udine e Verona – sarebbero sufficienti a predire con precisione la presenza di mutazione di BRAF in pazienti con malattia colorettale metastatica. Raffinato nomogramma predittivo o fortunato modello per allibratori molecolari?
La “letalità sintetica” si rivela una strategia potenzialmente efficace anche nel tumore della prostata: quando c’è un difetto nei geni del riparo del DNA, un inibitore di PARP ottiene un’elevatissima percentuale di risposte…
Un report targato MD Anderson analizza i risultati della radioterapia a intensità modulata (IMRT) in pazienti con colangiocarcinoma intraepatico non resecabile. L’applicazione della nuova tecnica particolarmente promettente. Ma prima, sempre necessaria un’aperta discussione multidisciplinare. Un report targato MD Anderson analizza i risultati della radioterapia a intensità modulata (IMRT) in ...
Nel 2014-2015, le pubblicazioni dell'analisi combinata SOFT/TEXT e dello studio SOFT hanno apportato nuova conoscenza riguardo al trattamento del carcinoma mammario endocrino-responsivo in pre-menopausa. Ma come si traducono i risultati degli studi nella pratica clinica? L'International Breast Cancer Study Group ci fornisce ulteriori elementi per affinare il processo decisionale terapeutico.
Lo studio SAKK 17/04 esplorava l’efficacia della radioterapia dopo chemioterapia e chirurgia: i risultati sono deludenti, ma hanno il merito di sottolineare il bias di selezione delle serie retrospettive. Dimostrare la fattibilità di una strategia non basta…