L’identificazione di fattori predittivi del rischio di recidiva a lungo termine dopo diagnosi di carcinoma mammario con istotipo lobulare infiltrante riveste notevole importanza clinica. Uno studio condotto presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano valuta il valore di uno score prognostico basato su caratteristiche cliniche e patologiche.
La cecità (blinding) è considerata una garanzia di qualità degli studi randomizzati, ma con un notevole aumento della complessità e dei costi. Peraltro, una provocatoria analisi suggerisce che condurre lo studio in aperto o in cieco non cambi il risultato finale. Ne vale la pena?
La cannabis può curare il cancro? E' questo il titolo di un provocatorio viewpoint pubblicato su JAMA Oncol. In effetti, evidenze e punti di vista sulla sostanza sembrano essere radicalmente cambiati.
Uno studio randomizzato olandese ha provato a ridurre la neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia raffreddando le mani con guanti ghiacciati… ma il risultato non convince.
Un importante studio (retrospettivo) condotto su 17.000 pazienti sembra riportare in auge il ruolo della radioterapia dopo chirurgia radicale e chemioterapia adiuvante.
Uno sguardo al passato che proietta nel futuro: gli avanzamenti terapeutici analizzati attravero l'evoluzione delle approvazioni degli agenti antitumorali da parte della Food and Drug Administration.