FATA-GIM3 è uno studio tutto italiano che, finanziato con fondi accademici e grazie a criteri di eleggibiltà non restrittivi, fornisce risposte chiare a quesiti clinicamente rilevanti.
La FDA statunitense commenta le procedure di approvazione accelerata, che spesso hanno garantito una veloce disponibilità dei farmaci oncologici nella pratica clinica. E’ importante che l’approvazione sia accelerata, ma deve essere sempre basata su dati robusti.
Il regolare consumo di noci - secondo lo studio nordamericano pubblicato sul Journal Clinical Oncology - dimezza il rischio di recidiva di pazienti operati per cancro del colon. Nessun dubbio?
Si può immaginare un trattamento anti-HER2 di prima linea che impieghi pertuzumab e trastuzumab senza l'associazione con i taxani? Uno studio propone la ciclofosfamide metronomica quale "backbone therapy".
Le parole di Verweij nel 2001 sembravano fantascienza, ma meno di vent’anni dopo il NEJM pubblica i risultati del larotrectinib, inibitore di TRK, ottenuti non in uno specifico tipo di tumore ma in tanti tipi diversi, accomunati dalla presenza del target
Lo studio BRIM8 testa il beneficio del solo vemurafenib nel trattamento adiuvante del melanoma resecato in stadio IIC-III con mutazione V600 del gene BRAF. Il solo inibitore di BRAF sarà sufficiente a ridurre il rischio di recidiva?
Può la biopsia liquida (ctDNA) al basale e fino alla dodicesima settimana di trattamento distinguere la pseudo-progressione dalla reale progressione in pazienti con melanoma metastatico?