Pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo che presentano un residuo di malattia dopo terapia preoperatoria con agenti anti-HER2 (prevalentemente trastuzumab) e chemioterapia hanno una prognosi meno favorevole rispetto a coloro che ottengono una risposta patologica completa (pCR). Con gli attuali regimi, il raggiungimento di una pCR si verifica nel 40%-60% dei pazienti e, fino ad oggi, non si ...
Un’analisi degli studi registrativi dei farmaci approvati dalla FDA documenta un’elevata incidenza di cambiamenti anche sostanziali, a studio in corso, alla numerosità del campione, ai criteri di inclusione, all’endpoint primario.
Uno studio britannico con partecipazione italiana. Piattaforma Nanostring. E con 7 piccoli geni si identificano quali siano i pazienti candidati (e non candidati) a terapia postoperatoria dopo trattamento neoadiuvante e resezione gastrica.
Mesi fa Oncotwitting commentava lo studio di fase III che documentava l’efficacia di pembrolizumab in combinazione con la chemioterapia per il NSCLC avanzato non squamoso, senza selezione per PD-L1. In un fiorire di studi simili, è ora pubblicato lo studio analogo nei tumori squamosi.
Qualche anno fa un lavoro italiano aveva documentato la scarsa concordanza tra la descrizione delle tossicità riportate dai medici e quelle effettivamente riferite dai pazienti: uno studio condotto in California conferma il problema, ribadendo l’importanza dei patient-reported outcomes
Certamente il CRICKET. Ed ecco pubblicati i risultati dell'omonimo studio che testa prospetticamente il rechallange con cetuximab e irinotecan in pazienti molecolarmente selezionati. Quali risvolti nella pratica clinica?