Dopo il nab-paclitaxel, un altro chemioterapico ingabbiato in minuscole particelle liposolubili per raggiungere una maggior concentrazione a livello tumorale. Testata l’efficacia dell’irinotecan nanoliposomiale in pazienti con carcinoma del pancreas.
A volte la scelta degli acronimi non è molto azzeccata. La parola inglese "beacon" si traduce in segnale luminoso, faro. Etirinotecan pegol, inibitore della topoisomerasi I, agente potenzialmente innovativo, fa poca luce nel buio del carcinoma mammario metastatico pluritrattato. Forse, però, qualche piccolo segnale riesce ad emetterlo.
Pubblicato (dopo un po' di tempo) lo studio di fase III che valutava il sorafenib in pazienti pretrattati. Il risultato è negativo: qualche (modesto) segnale di attività, ma nessun vantaggio in sopravvivenza. Un’altra bocciatura dopo i fallimenti in combinazione con la chemioterapia.
Tre soli elementi clinici – secondo gli autori di Pisa, Udine e Verona – sarebbero sufficienti a predire con precisione la presenza di mutazione di BRAF in pazienti con malattia colorettale metastatica. Raffinato nomogramma predittivo o fortunato modello per allibratori molecolari?
La “letalità sintetica” si rivela una strategia potenzialmente efficace anche nel tumore della prostata: quando c’è un difetto nei geni del riparo del DNA, un inibitore di PARP ottiene un’elevatissima percentuale di risposte…
Un report targato MD Anderson analizza i risultati della radioterapia a intensità modulata (IMRT) in pazienti con colangiocarcinoma intraepatico non resecabile. L’applicazione della nuova tecnica particolarmente promettente. Ma prima, sempre necessaria un’aperta discussione multidisciplinare. Un report targato MD Anderson analizza i risultati della radioterapia a intensità modulata (IMRT) in ...