I farmaci antitumorali di nuova generazione vengono spesso somministrati a lungo, tutti i giorni, con il rischio che la tossicità si accumuli. Un’interessante analisi descrive l’incidenza di tossicità cumulativa con la dose raccomandata negli studi di fase I, facendo sorgere alcuni dubbi.
Neoplasia delle vie biliari, avversario ostico. Uno studio cooperativo internazionale a guida francese verifica quali siano i fattori clinici che permettono di stimare l'outcome al termine della prima terapia e quindi indica come selezionare al meglio i pazienti a cui proporre una seconda linea terapeutica.
Il trial randomizzato LION indaga il ruolo della linfadenectomia pelvica e paraaortica dopo la resezione macroscopicamenrte radicale di tumore ovarico avanzato senza evidenza di linfoadenopatie sospette all'imaging basale o durante l'atto chirurgigo. La linfadenectomia impatta sulla sopravvivenza?
Una metanalisi ha analizzato tutti gli studi che hanno valutato l’efficacia della supplementazione con vitamina D: nessuna riduzione di incidenza dei tumori, ma qualche segnale di ridotta mortalità.
Non capita tutti i giorni, almeno con i triple negative. In pazienti con carcinoma mammario triple negative in stadio avanzato, specie se pre-trattate, non è comune che la chemioterapia produca alti tassi di risposta e prolungati periodi di sopravvivenza libera da progressione. La ricerca, però, intanto avanza e nuove promesse arrivano da un immunoconiugato, il sacituzumab govitecan-hziy.
Un grande studio di coorte condotto in Inghilterra e Galles descrive l’incidenza nel tempo di secondi tumori in chi si è ammalato di un primo tumore in giovane età: l’analisi consente di stimare i rischi in eccesso rispetto alla popolazione generale, e descrive le differenze a seconda dei tipi specifici di tumore.
Sebbene l'utilizzo di eparine a basso peso molecolare dimezzi il rischio di eventi trombotici nei pazienti oncologici in trattamento, il beneficio assoluto è considerato limitato per consigliare nella pratica clinica la profilassi a tutti. Ora abbiamo i nuovi anticoagulanti. E nuove evidenze. Basteranno?