Uno studio di coorte ha analizzato la capacità dei pazienti oncologici in trattamento attivo nel produrre un'adeguata risposta anticorpale ai vaccini anti-SARS-CoV-2 a RNA messaggero.
Lo studio INVIDIa-2 , interamente condotto in Italia, ha valutato la sicurezza e l’efficacia del vaccino anti-influenzale nei pazienti oncologici sottoposti a immunoterapia. Un risultato utile, che va a colmare la carenza di dati e consente di raccomandare convintamente la vaccinazione.
Vaccinazione anti Covid-19: sebbene il vantaggio della protezione sia chiarissimo, alcuni pazienti la rifiutano. Per quali motivi? Un'analisi italiana offre le chiavi di lettura di un fenomeno da smantellare.
Lo studio TRAIN-2 ha mostrato un alto tasso di risposta patologica completa dopo chemioterapia neoadiuvante con o senza antracicline in associazione al doppio blocco anti-HER2. Adesso escono i risultati a 3 anni in termini di event-free survival (EFS) e di overall survival (OS), e si rinforza il concetto che, in determinati contesti clinici, le antracicline possono essere omesse.
Il problema dell’esclusione dei pazienti oncologici con metastasi encefaliche da molti studi clinici, sia per esplicito criterio di eleggibilità sia per le difficoltà cliniche, è ben noto. Un’analisi degli studi clinici condotti in tumore della mammella, del polmone e melanoma descrive l’andamento nel tempo di questo problema, e discute le principali problematiche metodologiche e cliniche.
Il trial randomizzato GO2 testa una chemioterapia standard somministrata a intensità ridotta a pazienti con carcinoma gastroesofageo avanzato considerati fragili per età o condizioni cliniche. La migliore tolleranza farà perdere terreno in termini di oucome?
Dal momento che gli studi sui vaccini anti-COVID-19 hanno arruolato un numero esiguo di pazienti oncologici, molte domande rimangono ancora aperte. Analizziamo insieme i diversi spunti di riflessione.