Uno studio randomizzato aveva prodotto l’evidenza di efficacia del radium-223 nei pazienti con metastasi ossee da tumore della prostata… il successivo studio, pubblicato ora su Lancet Oncology, aggiunge informazioni sulla tollerabilità e sull’outcome dei pazienti
A quasi tre anni dalla presentazione dei dati all'ESMO 2013, appare la pubblicazione in extenso con un adeguato follow-up. Dopo sorafenib e lenvatinib ecco vemurafenib, inibitore orale di BRAF già approvato nel melanoma: una nuova opzione terapeutica per pazienti con tumore papillifero della tiroide iodioresistente.
Gino Paoli non c'entra. Parliamo di bevacizumab per il trattamento del carcinoma mammario metastatico. Tre studi clinici randomizzati (E2100, AVADO, Ribbon-1) e una metanalisi hanno dimostrato un vantaggio in termini di progression free survival dall'aggiunta di bevacizumab alla chemioterapia. Tuttavia, gli stessi studi non hanno riportato differenze statisticamente significative in termini di ...
Uno studio randomizzato, pubblicato sul New England, documenta l’efficacia dell’olanzapina, quando aggiunta alla combinazione di farmaci standard, nel migliorare il controllo della nausea e vomito indotti da chemioterapia. Sarà un nuovo standard?
Nel 70% dei casi la percezione del paziente riguardo alla prognosi differisce da quella dell'oncologo. Ma solo un paziente ogni 10 ne è a conoscenza. Uno studio americano fa riflettere sulla reale capacità comuncativa, sull'allineamento informativo e sull'empatia medico-paziente che spesso non si crea.
Uno studio traslazionale del gruppo MITO, pubblicato su Lancet Oncology, propone una firma molecolare, basata su 35 miRNA, per la caratterizzazione prognostica delle pazienti con tumore dell’ovaio.
Uno studio anatomo-molecolare coreano descrive il rapporto tra instabilità dei microsatelliti (MSI-H) ed espressione di PD-L1 nelle cellule neoplastiche e in quelle immunitarie peritumorali. In attesa di evidenze prospettiche, abbiamo un modo per identificare i migliori responders all'immunoterapia?