L’anticorpo chimerico margetuximab condivide con il trastuzumab la specificità per HER2 ma incorpora una regione Fc ingegnerizzata che ha il potenziale di incrementare l’attivazione immunologica. La superiorità clinica di margetuximab rispetto a trastuzumab è stata testata in uno studio di fase 3, il trial SOPHIA.
La combinazione di nivolumab e ipilimumab, dopo i risultati ottenuti in altri tumori, produce un significativo miglioramento della sopravvivenza rispetto alla chemioterapia standard. C’è qualcosa da migliorare sulla selezione dei pazienti, ma nel complesso è una buona notizia.
Un simultaneo overboost focale può ridurre il rischio di recidiva locale dei pazienti radiotrattati per adenocarcinoma prostatico? I risultati dello studio randomizzato FLAME sono caldissimi...
Uno studio ha valutato il numero di pazienti sottoposti a test di screening e ai conseguenti test diagnostici (indagini di II livello) in corso di pandemia da COVID-19 nel nord-est degli Stati Uniti.
Una metanalisi “network” confronta i vari trattamenti che hanno dimostrato efficacia in aggiunta alla terapia di deprivazione androgenica nel tumore della prostata metastatico ormono-sensibile. L’attenzione è puntata al rapporto tra efficacia e tossicità, con un occhio alla sostenibiità…
Qualcuno ha dubbi sulla necessità di avviare precocemente le cure simultanee in pazienti con neoplasia gastroesofagea avanzata? Beh, nessuno ne avrà più dopo il trial che dimostra incremento di sopravvivenza e beneficio in qualità di vita se i problemi nutrizionali e psicologici sono affrontati al principio del percorso terapeutico.
I benefici di una terapia possono essere misurati in vari modi. Si considerano avanzamenti terapeutici l’introduzione di nuovi agenti che migliorano l’efficacia rispetto allo standard o strategie che consentono di ridurre le dosi dei farmaci in funzione del rischio. Dal punto di vista del paziente può essere altrettanto vantaggioso lo sviluppo di formulazioni innovative che mirano a semplificare ...