Lo studio CompLEEment-1 ha un disegno di fase 3b condotto su una popolazione di pazienti con carcinoma mammario luminale in stadio avanzato. Si tratta dello studio con la più ampia numerosità che esplora il ruolo di un inibitore di CDK4/6 in questo setting.
Due interessanti pubblicazioni sulla rivista The Oncologist affrontano 2 diversi aspetti della comunicazione tra medico e paziente nell’era dell’oncologia di precisione. Quanto capiscono i pazienti dei termini relativi alle analisi molecolari? E quanta informazione viene recepita relativamente ai risultati?
La proposta terapeutica di un farmaco biologico utilizzato in precedenza è una pratica possibile nel tumore del colon se la malattia è ben molecolarmente selezionata. Dai risultati dello studio CAVE, emergono le nuove associazioni.
Un’analisi specificamente condotta nei pazienti sottoposti a trattamento chemio-immunoterapico, a differenza di quanto osservato con l’immunoterapia da sola, non evidenzia impatto negativo della terapia antibiotica, sia pregressa sia concomitante.
Dopo quasi 40 anni di tentativi andati a vuoto - che hanno visto testare interferoni, chemioterapici, antiangiogenici e inibitori tirosinchinasici - il panorama del trattamento finalmente evolve: pembrolizumab dopo la chirurgia radicale migliora l'outcome di pazienti con carcinoma renale.
Le reazioni di ipersensibilità ai taxani possono essere prevenute grazie all’impiego profilattico di steroidi, in particolare desametasone. Tuttavia, esiste una significativa variabilità negli schemi di premedicazione adottati in clinica. Uno studio ha rivisto la casistica decennale (2010-2020) degli schemi di profilassi steroidea in pazienti trattati con paclitaxel o docetaxel allo Stanford ...