Un grande studio di coorte condotto in Inghilterra e Galles descrive l’incidenza nel tempo di secondi tumori in chi si è ammalato di un primo tumore in giovane età: l’analisi consente di stimare i rischi in eccesso rispetto alla popolazione generale, e descrive le differenze a seconda dei tipi specifici di tumore.
Sebbene l'utilizzo di eparine a basso peso molecolare dimezzi il rischio di eventi trombotici nei pazienti oncologici in trattamento, il beneficio assoluto è considerato limitato per consigliare nella pratica clinica la profilassi a tutti. Ora abbiamo i nuovi anticoagulanti. E nuove evidenze. Basteranno?
Panacea, il rimedio per tutti i mali, è un acronimo un po’ troppo audace per uno studio che valuta una combinazione il cui beneficio era prevedibilmente ristretto a determinate caratteristiche di malattia: carcinoma mammario avanzato, HER2-positivo, PD-L1 positivo. Nell'era della medicina di precisione, mai nome fu più inappropriato per definire un trial clinico.
Vari studi in letteratura hanno già analizzato l’associazione tra impiego di terapia di deprivazione androgenica e rischio di depressione. Un’analisi americana si concentra sui pazienti che avevano ricevuto la terapia ormonale dopo la radioterapia.
L'evidenza a favore della terapia adiuvante per pazienti operati di carcinoma delle vie biliari rimane fragile. Lo studio PRODIGE 12-ACCORD 18 testa in questo setting la combinazione di gemcitabina e oxaliplatino. Un nuovo standard?
Molte donne temono di sottoporsi alla mammografia e alcune potrebbero non partecipare ai programmi di screening per la prevenzione del carcinoma mammario a causa del fastidio o del dolore indotto dalla compressione della mammella. La compressione è, peraltro, un requisito necessario per ottenere una buona qualità dell’immagine e per ridurre gli artefatti da movimento nonché l'esposizione alle ...
Pubblicati da Lancet Oncology I risultati definitivi dello studio ERA-223, che ha deluso le aspettative di quanti speravano in un sinergismo tra radiofarmaco e terapia ormonale di nuova generazione: il trattamento combinato ha addirittura provocato più fratture ossee rispetto all’abiraterone da solo.