Scomodiamo Anna Oxa richiamando le strofe di un suo brano di successo. Per lungo tempo ci si è chiesti se potesse aver senso intervenire chirurgicamente sul carcinoma mammario primitivo in presenza di metastasi a distanza. L'ipotesi di un potenziale vantaggio era tenuta viva dai risultati di analisi retrospettive. Oggi arriva la pubblicazione del primo studio prospettico e randomizzato sul tema. ...
Al momento della definizione di progressione di malattia secondo RECIST, le caratteristiche di malattia dei pazienti con tumore del polmone EGFR mutato possono essere molto diverse. Autori giapponesi ribadiscono questo concetto presentando la loro casistica.
La questione del timing ottimale per l’avvio del trattamento chemioterapico postoperatorio rimane aperta. Entro quanto tempo è ragionevole iniziare la terapia per non perdere il suo beneficio?
Prima validazione prospettica della cosiddetta "firma genetica" per le decisioni sul trattamento adiuvante del carcinoma mammario. Era grande attesa per questi dati. Cambieranno la pratica clinica?
Una metanalisi basata su 3 studi randomizzati evidenzia l’efficacia dell’aggiunta del docetaxel in aggiunta alla deprivazione androgenica nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Il beneficio è netto, la strategia merita di essere discussa nella pratica clinica.
Pazienti con carcinoma renale avanzato. Un inibitore orale multitarget. La più lunga sopravvivenza senza progressione mai riportata in un setting di seconda linea. Ecco i risultati dello studio METEOR, presentato in orale a Vienna all’ESMO 2015 e simultaneamente pubblicato in esteso sul N Engl J Med.
In considerazione della loro rilevanza clinica, i risultati dello studio di fase III CheckMate-025 sono stati presentati nel corso dell'edizione 2015 dell'ECC (European Cancer Congress) e pubblicati simultaneamente sulle pagine del New England Journal of Medicine. Il contesto è quello del carcinoma renale avanzato e, ancora una volta, è il nivolumab a far valere le proprie doti antitumorali.