In alcuni casi verosimilmente sì. Quelli in cui troveremo la positività per PD-L1. Sono infatti circa il 40% dei carcinomi mammari triple negative che esprimono PD-L1 (programmed death ligand 1) nei linfociti che infiltrano il tumore. Ed è qui che le porte dell’immunoterapia cominciano ad aprirsi alla patologia mammaria.
Una revisione della letteratura prova a fare il punto sull’associazione tra storia di fumo ed efficacia dei farmaci immunoterapici nei pazienti con tumore del polmone.
I dati a oggi noti orientavano la comunità oncologica verso il riconoscere un effetto protettivo dell'ASA su incidenza e mortalità per tumore. Un intero numero del New England Journal of Medicine sembra sconvolgere l'evidenza: l'aspirina non protegge gli anziani in salute. Anzi...
L’assenza di valutazione della qualità di vita, nonché l’assenza dei risultati nella pubblicazione dello studio, rappresentano un elemento negativo per la valutazione del valore di un trattamento antitumorale. Una revisione sistematica evidenzia che tali difetti sono molto comuni.
Uno studio di coorte arruola oltre 130.000 soggetti (poi seguiti per un ventennio) e sembra confermare l'ipotesi della riduzione del rischio di sviluppare epatocarcinoma per chi utilizza regolarmente aspirina. Tutto vero anche nell'epoca delle terapie antivirali?
Ormai è evidente, a ogni studio il suo endpoint. Non esiste quindi l’endpoint giusto. Forse esiste l’endpoint più adatto per un determinato studio. Scegliere l’endpoint è un passaggio cruciale nel disegno di uno studio clinico. Nel giudicare i risultati degli studi occorre, quindi, una conoscenza approfondita sul tema. Un gruppo di lavoro del National Cancer Institute Breast Cancer Steering ...