Dopo decine di pubblicazioni che suggeriscono un effetto potenziante della radioterapia sull’efficacia dell’immunoterapia, ulteriori dati (interessanti ma da considerare generatori di ipotesi) sono ora pubblicati su Lancet Oncology.
Razionale preclinico molto solido. Selezione per amplificazione genica di FGFR2. Lo sviluppo di AZD4547, inibitore specifico del recettore. Tutto sembrava andare dalla parte giusta e invece i risultati del trial confirmatorio (SHINE) sono deludenti. Dopo l’inibizione di HER-2, nessun passo avanti.
Quale può essere l'effetto del crossover sui risultati di uno studio clinico? Vediamo il caso del T-DM1 analizzando i risultati finali del trial EMILIA.
Diversi studi hanno suggerito una possibile attività antitumorale dei beta-bloccanti, assunti da molti pazienti per trattare patologie concomitanti. E se bloccare gli effetti dello stress sulle cellule tumorali aiutasse davvero a controllarne la crescita?
Secondo uno studio inglese, il riscontro di piastrine elevate a un prelievo ematochimico eseguito in soggetti che si rivolgono per sintomatologia minore al proprio Medico di Medicina Generale triplicherebbe il rischio di diagnosi di neoplasia polmonare o colorettale.
Che titolo è? Apoteosi della contraddizione. Sembra impossibile che esista un tango senza passione e, parimenti, sembra difficile estrapolare messaggi positivi da uno studio negativo. Eppure lo studio tAnGo, perfettamente disegnato al tempo della concezione, non ha appassionato. Eppure lo studio tAnGo è la prova dell'importanza di pubblicare gli studi anche quando negativi. Plauso per questo ...
Nei pazienti anziani un trattamento troppo aggressivo può comportare rischi di tossicità maggiori dei possibili benefici: è l’esempio della chemio-radioterapia concomitante nel tumore del polmone non a piccole cellule localmente avanzato