Una meta-analisi di 27 studi (di coorte e caso-controllo) ha analizzato il ruolo dell'allattamento al seno nel ridurre il rischio di carcinoma mammario. La relazione causa-effetto è stata valutata in modo distinto nei diversi sottotipi tumorali, definiti in base all'espressione dei recettori ormonali (ER, PgR) e, per la prima volta, in base allo stato di HER2.
E’ stata pubblicata su Annals of Oncology l’analisi del ruolo predittivo del Gleason sull’efficacia dell’abiraterone, impiegato in pazienti con carcinoma della prostata resistente alla castrazione. Il Gleason non aiuta a predire l’efficacia del farmaco.
Una vecchia signora. Il più antico ospedale di Milano. Un giovane medico, affascinato dal mistero dei riarrangiamenti molecolari. Le pagine del case report di Andrea Sartore-Bianchi sembrano un giallo…che sia un vizio di famiglia?
Nuovi farmaci, vecchi effetti collaterali. Nell'era della targeted therapy, l'alopecia rimane ancora uno degli effetti collaterali potenzialmente associati al trattamento antitumorale. Conoscerne l'incidenza è importante per fornire una corretta informazione finalizzata alla condivisione del programma terapeutico.
Dopo la dimostrazione di attività di ceritinib, anche alectinib dimostra un’elevata attività in pazienti con tumore del polmone ALK+ alla progressione dopo crizotinib. Aumenta il numero di farmaci, la sfida è capire la sequenza migliore.
Dopo il nab-paclitaxel, un altro chemioterapico ingabbiato in minuscole particelle liposolubili per raggiungere una maggior concentrazione a livello tumorale. Testata l’efficacia dell’irinotecan nanoliposomiale in pazienti con carcinoma del pancreas.
A volte la scelta degli acronimi non è molto azzeccata. La parola inglese "beacon" si traduce in segnale luminoso, faro. Etirinotecan pegol, inibitore della topoisomerasi I, agente potenzialmente innovativo, fa poca luce nel buio del carcinoma mammario metastatico pluritrattato. Forse, però, qualche piccolo segnale riesce ad emetterlo.